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Le prime tracce, in Eboli, della ricca e nobile famiglia Cesareo, originaria di Montecorvino Rovella (SA), risalgono al 1613. Il re Alfonso II d’Aragona, nel 1494, per premiare e ringraziare un membro di tale famiglia, Cesare, che aveva aiutato il re Alfonso I quando si trovava assediato nel carcere di Montecorvino, attribuì ai Cesareo il titolo di barone. Nel settecento, successivamente al matrimonio dell’avvocato Gerardo Romano con Marianna Cesareo, la famiglia antepose al proprio cognome quello di Romano. Due componenti di tale ceppo chiesero di farsi sacerdoti, altri cinque furono sindaci di Eboli; la famiglia possiede nella chiesa di San Francesco d’Assisi la cappella con sepoltura, acquistata nel 1755, dedicata a Santa Lucia. Dal Catasto Onciario del 1753 risulta: "Don Crescenzo Cesario, nobile; donna Maria Antonia, figlia; don Nicola, sacerdote …Abita in casa palazziata, sita nella parrocchia di S.Eustachio. Possiede case, territori, oliveti …450 pecore, 200 capre, 50 bufale figliate"



Dal poeta ebolitano del '700, Gherardo degli Angioli, prende nome il largo in cui è sito l’edificio maggiormente conosciuto ed ammirato del centro storico, il Palazzo signorile Romano Cesareo. Il corpo di fabbrica, di origine medioevale, nonostante le trasformazioni subite nel corso del Rinascimento, conserva inalterate le caratteristiche del XVIII secolo, riscontrabili nelle decorazioni baroccheggianti delle facciate, negli stucchi che incorniciano le finestre e nei motivi floreali che caratterizzano i parapetti in ferro battuto dei balconi. All’interno è possibile ammirare la pregevole e maestosa scala ellittica con due rampe a forma semicircolare, poggiante su voltine rette da pilastri quadrati, che ricorda alcuni interventi del Sanfelice nel Napoletano. In una lunetta della scala è affrescato lo stemma gentilizio della famiglia. Il palazzo, occupando interamente Via G. Vacca e via G. Conti, genera due passaggi coperti con volta a crociera. Sul fronte dell’edificio, caratterizzato da un portale in pietra modanata, si apre una piccola edicola votiva raffigurante la Natività. Sul retro del corpo di fabbrica si possono ammirare i caldi colori ed assaporare gli intensi profumi di un incantevole giardino, ricco di agrumi e piante secolari.

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