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Percorso Natura Pineta-Mare

Il percorso naturalistico “PINETA-MARE”, lungo circa 8 km, comprende vari ambienti, complessi e dal fragile equilibrio, ricadenti nella Riserva Naturale “Foce Sele-Tanagro”.

Si può percorrerlo tutto, utilizzando di tanto in tanto i viali spartifuoco e la pista ciclabile, per poi rituffarsi nel pieno della vegetazione, ora verso i monti ora verso il mare.

Ci si immerge , infine, senza più riuscirne se non dopo 3,5 km, all’inizio della spartifuoco “Romeo Romei”, fino alla spartifuoco “Salvatore Todaro”, accompagnati dal silenzio ovattato nel pieno della vegetazione boschiva o dal sottofondo cristallino dei movimenti del mare.

Le forme di vita vegetali ed animali presenti nei vari ambienti osservabili sono, come detto in precedenza, affascinanti ma dall’equilibrio fragile sia per le condizioni ambientali estreme che devono affrontare, sia perché stretti dalla morsa dell’antropizzazione da un lato e dall’altro dei loro confini.

Gli attrattori principali sono:

  • Pineta superiore: bosco di pino italico a sesto di impianto geometrico, produce una lettiera abbondantissima, un tappeto di aghi. Il pino italico presenta simbiosi con il tartufo bianco “bianchetto o marzuolo” e rilevante è anche la presenza di orchidee come la Cefalantera bianca. Noti anche gli asparagi e forse meno i pungitopi che popolano quei luoghi. Offre rifugio e favorisce lo sviluppo di abbondante avifauna, sia stanziale che migratrice: picchio, rapaci come poiane, nibbi, gheppi, assioli, barbagianni e corvidi tra gli altri.
  • Presenti “nicchie” di vegetazione igrofila, veri e propri relitti che testimoniano il “prima della bonifica” come è stato per secoli, bellissime, con pioppo, salice, corniolo, alloro, mirto tra le altre.
  • Pineta inferiore: con pino d’Aleppo, più resistente all’aerosol marino, con le chiome modellate naturalmente per resistere al mare, barriera fondamentale per il bosco retrostante, punto di passaggio di notevole interesse.



  • Il retro-duna, zona di fondamentale importanza per la stabilizzazione permanente delle sabbie, formata da arbusti dalla notevole resistenza sia all’aerosol marino che alla siccità. La vegetazione di maggior interesse è sicuramente il ginepro, pianta capace di creare piccole fitocenosi, aggregando attorno a sé altre piante. Notevole anche la presenza di specie “aliene” di varie provenienze: acacie e timelea. In particolare la timelea è una specie che fiorisce dall’autunno alla primavera.
  • La duna stabile con vegetazione alofita, vere macchine da guerra per resistere ad un mix di condizioni ambientali che sarebbero letali per qualsiasi altra pianta che cresca sul territorio nazionale: alte ed a tratti altissime temperature quando la sabbia è rovente, alte concentrazione salina, siccità severa e prolungata ed a causa della sabbia paragonabile per qualche settimana ad ambienti desertici. In effetti le zone costiere del meridione d’Italia possono considerarsi, assieme alla fascia alpina, le più estreme d’Europa. Tuttavia, le specie vegetali dunali, da proteggere assolutamente sia perché il loro habitat si estende per pochi metri di profondità e dunque numericamente sono poche, sia perché legate al mare anche per la disseminazione e vari meccanismi fisiologici, offrono una fioritura spettacolare e viste da vicino, caratteristiche uniche. Tra le altre, si possono ammirare i gigli di mare, la calcatreppola, l’erba cali, il finocchio e la carota di mare, la gramigna delle spiagge, la santolina di mare, lo sporobolo, il papavero cornuto.
  • Le dune mobili, punto di passaggio e luogo di eterna lotta fra il mare con le acque salate e la terraferma con la sabbia e le piante.



  • Il lago costiero di Eboli, vero gioiello naturalistico, pensato come luogo di ristoro per l’avifauna migratrice, si è rivelato utilissimo anche per l’avifauna stanziale. Capace di attrarre numerose specie come gli aironi, le gallinelle d’acqua, il martin pescatore, il tarabusino e finanche il cavaliere d’Italia. È stato pensato come un luogo riparato, con le migliori condizioni ambientali per poter valorizzare la fascia costiera. Impermeabilizzato con elementi naturali, argilla pressata sul fondo, è stato piantumato con specie igrofile come la fragmite e la tifa, specie che colonizzando il lago, hanno creato le condizioni di riparo giuste anche per la nidificazione di alcune specie e per la caccia. L’ittiofauna è composta da specie di taglia piccola, in particolare dalle gambusie, pesciolini voracissimi di larve di zanzara, introdotti sia per mantenere salubri i luoghi, sia per essere agevolmente cacciati dagli uccelli. In primavera, il lago offre una spettacolare fioritura di crisantemi coronari.

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