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Ciauliello: il sapore della storia che racconta una antica tradizione contadina
Ciauliello: il sapore della storia che racconta una antica tradizione contadina
Venerdì, 14 Gennaio 2022 00:00 - Lunedì, 31 Gennaio 2022 00:00

È un piatto che ha il sapore della storia e racconta una antica tradizione contadina che ha resistito allo scorrere del tempo, continuando ad essere orgogliosamente presente sulle tavole delle famiglie ebolitane e nei ristoranti più attenti e fedeli al territorio e alla sua identità culturale.

Si tratta del “Ciauliello”, che con il numero 498 è tra i Prodotti Agroalimentari Tipici (PAT) della Campania, la regione con il più alto numero di prodotti registrati, che vanta un ricco patrimonio enogastronomico riconosciuto sin dai tempi più remoti, quando dalla “Campania Felix” provenivano i vini riconosciuti come i migliori e l’olio extravergine d’oliva più apprezzato per la sua purezza.

Una eredità importante che oggi sembra non essere più soltanto uno sbiadito ricordo del passato rimasto vivo in una ristretta cerchia di appassionati, c’è un rinnovato interesse rivolto alla riscoperta delle tradizioni, della cultura e della bellezza di quei luoghi meno battuti dal turismo di massa, eppure così suggestivi e custodi di inaspettate scoperte culinarie.  È il caso del Ciauliello che si scopre facendo tappa a Eboli, dove si è fermato Cristo, volendo citare Carlo Levi, scrittore, pittore e politico a cui tanto deve la ridente cittadina della Piana del Sele.

Ebbene, addentrandoci alla scoperta di Eboli, del suo borgo antico, del Museo Archeologico Nazionale, del Museo dello Sbarco (MOA – Museum of Operation Avalanche), dell'area archeologica delle "Fornaci Romane", volendo solo citare alcune delle sue bellezze storico culturali, non si può andare via senza aver assaporato questa pietanza.

Anticamente veniva consumata dai braccianti durante la pausa del lavoro nei campi e grazie alla sua consistenza si sposa magnificamente con il fragrante “scurzino” di pane cafone. Una “merenda” nutriente e rinforzante, ma allo stesso tempo leggera perché priva di grassi animali, in linea con le odierne tendenze alimentari, nelle quali un posto di rilievo occupa la Dieta Mediterranea, vero e proprio elisir di lungavita.

Gli ingredienti di base di questo piatto sono i pomodori e le zucchine rigorosamente essiccati al sole caldo del Sud. L’essicazione è tra i più antichi metodi di conservazione dei cibi, è una tipica consuetudine del passato, quando si pensava anzitempo a riempire le proprie dispense, pensando d’estate a quello che poteva servire d’inverno e rendere disponibili tutto l’anno prodotti di stagione della terra che conservano così intatta la loro bontà. Giova anche ricordare che si tratta di una pratica ecologica, giacché avviene nel pieno rispetto dell’ambiente. E poi pensate al fascino di vedere i balconi meglio esposti al sole ricolmi in ogni angolo di caratteristiche cannucce con su spirali di zucchine e “pacche” di pomodoro “stese ad asciugare” per poi essere conservati in sacchi di juta o in barattoli di vetro. Una suggestione senza tempo che serba il calore di una famiglia operosa per la quale il cibo è convivialità, è sedersi assieme attorno ad un tavolo per ritrovarsi nei sapori autentici della propria tradizione.

Ingredienti
Pomodori essiccati
Zucchine essiccate
Aglio
Olive nere essiccate
Concentrato di pomodoroProcedimento

La preparazione di questa pietanza inizia d’estate quanto si mettono ad essiccare i pomodori e le zucchine. Al momento della preparazione gli ortaggi vengono rigenerati mediante ammollo in acqua per poi essere cotti in una casseruola dal bordo alto con l’aggiunta di olio evo, aglio in camicia, concentrato di pomodoro ed olive nere essiccate.

Mariapia Mercurio

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